Bella e RARA cartolina in Bianco e Nero B/N/ di TORINO.
https://it.wikipedia.org/wiki/Mole_Antonelliana
Viaggiata, PERFETTANO PAYPAL!!
Piazza Statuto è una delle
piazze più importanti di
Torino. È situata nella
zona centrale della città.
Ha forma allungata e da essa dipartono, tra le altre,
corso Francia, che in
epoca romana era il tratto iniziale della
strada per le Gallie, e
via Garibaldi, che era il
decumanus maximus della
colonia romana, la via più antica di Torino, un tempo nota come via Dora Grossa.
La conformazione architettonica ricorda quella di altre piazze cittadine, con ampi portici lungo una parte consistente del suo perimetro.
Nel
1864 l'impresa londinese di costruzioni
Italian Building Society Ltd. iniziò la costruzione dei palazzi che attualmente circondano la piazza, su progetto dell'architetto
Giuseppe Bollati. L'intento era quello di sfruttare un momento politico particolare: le difficoltà incontrate dal governo sabaudo a togliere la città di Roma a
papa Pio IX facevano presumere che la capitale del Regno d'Italia sarebbe rimasta a Torino e quindi si sarebbero rese necessarie molte abitazioni in più per alloggiare la gran quantità di funzionari, militari, personaggi politici e così via che la capitale del Regno, così ingrandito rispetto a quello di Sardegna, avrebbe richiamato. Poco dopo invece, con il trasferimento della capitale d'Italia a Firenze e poi a Roma, l'impresa perse interesse nel completamento dell'opera.
[2] Il cantiere fu allora ceduto al Comune di Torino che completò l'opera secondo il progetto originale e poi vendette i palazzi all'asta.
Nel settembre
1865, alla vigilia del trasferimento della capitale da Torino a
Firenze, la piazza (insieme a
Piazza San Carlo) fu teatro di
violenti tumulti tra oppositori del trasferimento e il Regio Esercito, che li represse duramente facendo molte vittime fra i manifestanti.
Nel
1962 la piazza fu sede di uno dei primi grandi scioperi operai del dopoguerra. Durante la stagione dei contratti del
settore metalmeccanico decine di migliaia di dimostranti provenienti dalla
Fiat e dalla
Lancia, a ondate successive, si riversarono a piazza Statuto fra il 6 ed il 10 luglio 1962 per protestare contro la
UIL, che qui aveva sede e aveva firmato un accordo separato con la Fiat. Seguirono gravi scontri con la polizia e centinaia di fermi ed arresti tra i manifestanti.
Tra scienza e esoterismo
Già dall'epoca romana questa occidentale parte della città, dove tramonta il sole e iniziano le tenebre, fu considerata una zona infausta. Per questo motivo, fuori dalla Porta Segusina, più precisamente verso il pendio che attualmente porta a confluire con
corso Regina Margherita, venivano crocefissi i condannati e tumulati i defunti. Questa zona fu nominata appunto
vallis occisorum (da cui il nome della zona
Valdocco) e aveva luogo una vasta
necropoli che comprendeva l'attuale area tra
corso Francia fino alle attuali via Cibrario e corso
Principe Eugenio.
Questi precedenti storici contribuirono alla credenza che la piazza avesse un qualcosa di malefico, fino a farne, nell'ambito delle leggende sulla Torino magica, uno dei vertici del triangolo della
magia nera (gli altri sarebbero
Londra e
San Francisco). Per la precisione, si ritiene che il vertice di tale triangolo cada nel punto indicato da un piccolo obelisco con un
astrolabio sulla sommità, situato nell'aiuola del piccolo giardinetto di fronte al monumento del
Traforo ferroviario del Frejus. In realtà questo obelisco fu eretto nel
1808 su un
punto geodetico, in ricordo di un vecchio calcolo
trigonometrico del
1760 sulla lunghezza di una porzione di
meridiano terrestre (il
Gradus Taurinensis), eseguito insieme ad altri punti geografici nei comuni piemontesi di
Rivoli (nel quale c'è un obelisco gemello), di
Andrate e di
Mondovì, ad opera del celebre geofisico matematico piemontese
Giovanni Battista Beccaria (l'obelisco infatti è anche chiamato: "guglia Beccaria"
[3]). A quest'ultimo fu anche intitolato il piccolo tratto di corso (che fu anche il corso più corto di Torino, 100 m, il cui primato andò poi a corso
Ciro Menotti, di soli 60 metri) che parte dal giardinetto dell'obelisco verso il corso
Principe Eugenio.
Infine, al centro della piazza presso la fontana del Frejus, vi è l'accesso che conduce al sistema fognario che qui ha il suo snodo principale. Anche questo elemento favorì il crearsi di leggende e credenze che vogliono la Piazza come fulcro della magia negativa o, addirittura, punto di ingresso di una delle tre presunte
Grotte Alchemiche, che sarebbero presenti in città.
Esistono
tour organizzati che includono la piazza come una delle tappe principali.
Monumento al Traforo del Frejus
Al centro della piazza c'è un imponente monumento, dedicato alla realizzazione del
Traforo ferroviario del Frejus. Il monumento, concepito dal conte
Marcello Panissera di Veglio, presidente dell'
Accademia Albertina di Belle Arti, ed inaugurato nel
1879, consiste in una piramide di enormi massi provenienti proprio dallo scavo del traforo; la piramide è sovrastata da un
genio alato, con in origine una stella a cinque punte sul capo (rimossa in occasione del restauro del
2013[4]), sotto il quale trovano posto le figure marmoree dei
Titani abbattuti. Il tutto è un'allegoria del trionfo della ragione sulla forza bruta, nello spirito
positivista dell'epoca in cui fu realizzato.
Tuttavia, nella
tradizione popolare, a questo significato originario se ne è sovrapposto un altro, secondo cui il monumento celebra invece le sofferenze patite dai minatori dell'epoca per realizzare l'opera.
[5]La Torre BBPR
Sul lato ovest della piazza, all'imbocco di corso Francia, sorge l'edificio noto come
Torre BBPR, unica testimonianza dell'
architettura post-razionalista di scuola milanese della città. Commissionata dalla
Reale Mutua Assicurazioni e costruita dall'impresa dell'ing. Luigi Raineri, è stata progettata nel
1959 dal noto
Studio BBPR di Milano e inaugurata nel
1961.
Attraversamenti sotterranei
Piazza Statuto è attraversata sotto il livello stradale da tre livelli di passaggio:
- al più basso, a circa 30 metri di profondità, si trova la metropolitana
- al secondo livello la ferrovia ad alta velocità per Milano (direzione nord-sud)
- al terzo livello un sottopassaggio stradale per autoveicoli che collega corso Inghilterra a corso Principe Oddone (direzione nord-sud)
Piazza Statuto e la musica moderna
I
Mod torinesi hanno, fin dagli
anni ottanta, fatto di Piazza Statuto il loro punto di ritrovo davanti al numero civico 18 di fronte al Palazzo Paravia alle 16 di ogni sabato.
Dalla piazza ha preso anche il nome il gruppo musicale
ska modernista degli
Statuto, attivo sulla scena dal
1983.
La Mole Antonelliana è un edificio di Torino, situato nel centro storico, simbolo della città e uno dei simboli d'Italia. Il nome deriva dal fatto che, in passato, fu la costruzione in muratura più alta d'Europa, mentre il suo aggettivo deriva dall'architetto che la concepì, Alessandro Antonelli. Tuttavia, nel corso del XX secolo, subì importanti ristrutturazioni con cemento armato e travi di acciaio, per cui essa non può più considerarsi una struttura esclusivamente in muratura. Con un'altezza di 167,5 metri[1][2], per anni fu l'edificio più alto di Torino, ma oggi, dopo la costruzione di altre due moderne torri, resta l'edificio più alto del solo profilo centrale urbano della città.
Museo nazionale del cinema
Durante i successivi lavori di consolidamento, fu deciso di stabilizzarne l'interno con enormi archi di cemento, che però snaturavano completamente l'interno dando uno sgradevole senso di claustrofobia. Se il primo ascensore interno fu costruito nel 1964, nel 1987, anno della fine della ristrutturazione dell'edificio, fu costruito un secondo impianto, questo attivo fino al 1996, quando la Mole venne ripensata come una sede museale permanente. L'attuale ascensore, gestito dal GTT entrò in funzione nel 2000, dotato di pareti laterali totalmente trasparenti, in cristallo di sicurezza, ed è sollevato mediante 4 funi in acciaio che scorrono su guide che garantiscono l'assenza di oscillazioni durante la risalita. La corsa della cabina si compie in circa 1 minuto, alla velocità di circa 1,5 m/s (5,4 km/h); si arriva al primo livello terrazzato, a 85 metri, il famoso Tempietto. Dopo 4 anni 1996-2000 di chiusura per ristrutturazione, necessari sia per rinnovare l'ascensore che per eliminare parte degli archi di sostegno in cemento, la Mole diventò la sede permanente del Museo nazionale del cinema, che ad oggi ospita reperti quali macchine ottiche pre-cinematografiche, lanterne magiche e pezzi provenienti dai set cinematografici dei primi film italiani e no, in un allestimento alquanto suggestivo. Dal 1998, in occasione della ridefinizione dell'illuminazione esterna e della nascita della manifestazione "Luci d'Artista", sul fianco sud della Mole si può vedere un'installazione di Mario Merz, Il volo dei numeri, con l'inizio della serie matematica di Fibonacci che s'innalza al cielo. Alla sera, si illumina di rosso, durante particolari eventi o periodi di festeggiamenti della città. Nel 2011 poi, in occasione del centocinquantenario dell'Unità d'Italia, fu posto un tricolore italiano illuminato, costituito da tre quadrati verde-bianco-rosso asimmetrici tutt'intorno, immediatamente sopra il Tempietto, progettato da Italo Lupi, Ico Migliore e Mara Servettoche. Il tricolore fu acceso simbolicamente dal presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano da Roma, per l'apertura ufficiale delle celebrazioni e fu poi rimosso nel 2013.
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